Una Breve Panoramica della Storia Spagnola: Dalla Romanizzazione alla Transizione Democratica

Esplora la ricca storia della Spagna, dalla romanizzazione della Penisola Iberica alla Reconquista e all'istituzione di uno stato democratico. Scopri eventi chiave e transizioni che hanno plasmato la Spagna nei secoli.

Indice

Le Origini della Spagna

La storia della Spagna inizia con l’insediamento degli Iberici, un popolo indigeno che abitava la penisola prima dell’arrivo dei Romani. Nel corso dei secoli, i Celti si unirono agli Iberici, formando la civiltà Celtiberica. Tuttavia, nel III secolo a.C., l’Impero Romano iniziò ad espandersi nella Penisola Iberica, portando alla romanizzazione della regione.

Romanizzazione

La romanizzazione, intesa come l’assorbimento da parte dei nuovi territori della lingua, della cultura e delle consuetudini romane, iniziò intorno al 200 a.C. e si estese fino al V secolo d.C. in alcune aree, fino alla disintegrazione dell’Impero Romano. Durante questo periodo, la Spagna divenne una prospera provincia romana, con importanti città come Tarraco (l’attuale Tarragona) ed Emerita Augusta (l’attuale Mérida). Tuttavia, nel V secolo, l’Impero Romano d’Occidente collassò e la Penisola Iberica fu invasa da popoli germanici come i Visigoti, che fondarono un regno indipendente nella regione.

I Visigoti e l’Arrivo degli Arabi

I Visigoti scacciarono gli altri popoli germanici e si concentrarono sullo sviluppo e sull’unificazione della Spagna, abbandonando le politiche di espansione. Durante il regno dei Visigoti, furono mantenute quasi tutte le leggi romane e alla fine la religione cattolica divenne predominante.

Tuttavia, nel 711, la Spagna fu invasa da Arabi e Berberi provenienti dal Nord Africa. Dopo la morte del re visigoto Witiza, i nobili della penisola elessero Don Rodrigo come re. Tuttavia, i figli di Witiza complottarono contro Rodrigo insieme agli Arabi, che sconfissero Rodrigo nella battaglia di Guadalete e avanzarono. Anche se non riuscirono a conquistare completamente il nord della Spagna, la maggior parte della Penisola Iberica cadde sotto il dominio islamico.

La “Reconquista”

La Reconquista, la riconquista dei territori musulmani da parte dei regni cristiani, iniziò nel VIII secolo ad opera dei sovrani dei regni cristiani settentrionali, come il Regno delle Asturie. Inizialmente, il nord della Spagna e l’intera Spagna centrale e meridionale erano saldamente nelle mani dell’Islam. Tuttavia, a metà dell’XI secolo, la Reconquista subì una forte accelerazione e circa due secoli dopo, gli Arabi erano stati espulsi da quasi tutta la penisola, tranne che per la città di Granada e parte del sud dell’Andalusia.

Nel 1037, le province di León e Castiglia furono unite dopo che il re senza eredi di León fu ucciso dal cognato Ferdinando I, re di Castiglia, che si proclamò successore, unificando così i territori. Fino all’anno 1230, non vi fu un’unione legale e definitiva tra Castiglia e León. Ma nel 1217, Ferdinando III il Santo ricevette da sua madre Berenguela il Regno di Castiglia e nel 1230 da suo padre Alfonso IX quello di León.

L’unione tra il Regno di Castiglia e la Corona d’Aragona fu un evento significativo nella storia spagnola. Dopo una guerra di successione, i due coniugi, Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, salirono al trono dei rispettivi regni nel 1479. Durante il loro regno, la Reconquista fu completata con la conquista di Granada nel 1492. In quell’anno, gli ebrei furono espulsi dalla Spagna e Cristoforo Colombo scoprì l’America sotto il patrocinio della corona. L’unione tra Castiglia e Aragona durò fino ai primi del XVIII secolo, quando i Borboni presero il potere in Spagna.

I Borboni

La Casa dei Borbone iniziò a regnare in Spagna nel XVIII secolo. Con l’ascesa dei Borboni, iniziarono a cambiare le istituzioni, i privilegi e i diritti fiscali di Aragona e iniziarono a governare la Spagna in modo centralizzato, tranne che per le province Basche e Navarra che, essendo dalla parte di Castiglia, divennero sostenitori dei Borboni. Il periodo dell'”Illuminismo politico in Spagna” comprese i regni borbonici da Filippo V nel 1700 fino a Carlo IV, il cui regno terminò improvvisamente nel 1808. Durante il suo regno, la Spagna affrontò eventi importanti come la rivolta del 1808 e l’invasione francese successiva, che diede inizio alla Guerra d’Indipendenza spagnola. Nel 1812, fu emanata una costituzione a Cadice che eliminò la distinzione tra spagnoli della Penisola e delle colonie. Dopo la sconfitta delle truppe francesi, Ferdinando VII tornò al potere nel 1814. Tuttavia, re Ferdinando VII annullò la Costituzione di Cadice e ripristinò l’assolutismo monarchico. Rivolte interne e ribellioni nelle colonie dell’America Latina portarono a una rivolta militare nel 1820. Il Re fu costretto a ripristinare la Costituzione e a indire elezioni, ma il regime liberale era fragile. Le potenze europee si opposero alla Rivoluzione spagnola. Nel 1823, l’esercito francese intervenne e ristabilì la monarchia assoluta in Spagna. Ferdinando VII emise un decreto nel 1830 per far ereditare la Corona a sua figlia maggiore, escludendo suo fratello. Alla morte di Ferdinando VII nel 1833, sua figlia Isabella divenne regina all’età di tre anni, e la reggenza fu affidata a sua madre, Maria Cristina di Borbone-Due Sicilie. Tuttavia, suo zio Carlo non accettò la situazione, dando inizio alla Prima Guerra Carlista (1833-1840) e al movimento carlista. Dopo una lunga resistenza, Carlo morì in esilio dopo essere stato dichiarato ribelle dalla regina. Durante il regno di Maria Cristina, il potere fu affidato ai moderati, ma essi entrarono in conflitto con gruppi sempre più progressisti e liberali che divennero sempre più influenti grazie al sostegno degli intellettuali, del proletariato industriale e degli alti ufficiali militari, tra cui il generale Baldomero Espartero, che ottenne l’abdicazione di Maria Cristina e fu capo di Stato fino alla sua deposizione nel 1843.

Il periodo che seguì fu segnato da instabilità politica e frequenti cambi di governo. La Spagna attraversò un periodo di instabilità politica nel XIX secolo, con il governo alternato tra forze di sinistra e conservatrici. Nel 1868, la Spagna fu scossa da una rivoluzione che portò alla caduta della regina Isabella II e alla proclamazione della Prima Repubblica Spagnola. Tuttavia, la Prima Repubblica Spagnola durò solo undici mesi a causa delle lotte interne tra i conservatori e le rivolte carliste, che contribuirono alla sua caduta. La Restaurazione borbonica iniziò nel 1874 con la dichiarazione del generale Arsenio Martínez Campos e durò fino al 1931, quando la Spagna affrontò una serie di cambiamenti politici, con un governo alternato tra forze di sinistra e conservatrici.

La Guerra Civile Spagnola e la Dittatura di Franco

Francisco Franco

La stabilità politica fu interrotta dalla Guerra Civile Spagnola, che scoppiò nel 1936. Questo conflitto fu una prova per le principali ideologie politiche dell’epoca, tra cui fascismo, democrazia, liberalismo, socialismo e comunismo. Alla fine, il generale Francisco Franco guidò i nazionalisti alla vittoria, stabilendo una dittatura che durò fino alla sua morte nel 1975.

La Spagna Oggi

Dopo la morte di Franco, la Spagna attraversò un periodo di transizione democratica. Nel 1978 fu proclamata una nuova costituzione, che istituì uno stato sociale, democratico e costituzionale, garantendo i diritti fondamentali dei cittadini spagnoli. Durante questo periodo, la Spagna affrontò sfide economiche, tra cui la crisi finanziaria globale del 2008 e l’austerità economica. Nel 2014, il re Juan Carlos abdicò in favore del figlio Felipe, che divenne re Felipe VI. Nel 2020, la Spagna ha affrontato l’emergenza della pandemia di COVID-19, che ha avuto un impatto significativo sulla salute pubblica e sull’economia del paese.

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