Breve storia del Portogallo: Dalla conquista romana alla consolidazione democratica

Esplora la ricca storia del Portogallo, dalla sua antica conquista romana al suo status di potenza coloniale e al suo cammino verso la democrazia. Scopri gli eventi significativi e le figure influenti che hanno plasmato la nazione nel corso dei secoli.

Indice

Conquista romana e occupazione araba

Abitato da diverse popolazioni iberiche, tra cui i Lusitani, il territorio dell’attuale Portogallo fu conquistato dai Romani nel II secolo a.C. Fu poi occupato dai Visigoti nel V secolo d.C. e in gran parte dagli Arabi all’inizio dell’VIII secolo. Divenne un regno indipendente nella prima metà del XII secolo, consolidandosi nel secolo successivo con l’espulsione progressiva degli Arabi. Con l’ascesa al potere della dinastia Aviz tra il XIV e il XV secolo, il paese iniziò una straordinaria stagione di viaggi di esplorazione grazie all’impulso di Enrico il Navigatore. I navigatori portoghesi hanno scoperto nuove rotte marittime verso l’Africa, l’India, il Brasile e altre parti del mondo, aprendo così nuovi orizzonti per il commercio e l’esplorazione.

Età delle esplorazioni e potenza coloniale

Vasco da Gama

Durante il regno di Giovanni II e Manuele I, il Portogallo raggiunse il suo apice come potenza coloniale. Nel 1498, Vasco da Gama circumnavigò l’Africa e raggiunse l’India, aprendo una rotta commerciale diretta con l’Oriente. Nel 1500, Pedro Álvares Cabral “scoprì” il Brasile, che divenne una delle colonie più importanti del Portogallo.

Annessione, indipendenza e dispotismo illuminato

Dal secondo semestre del XVI secolo, tuttavia, iniziò una fase di declino. Annesso alla Spagna tra il 1580 e

Marques de Pombal

il 1640 e tornato indipendente sotto la dinastia Braganza, il Portogallo rimase una potenza media europea con un vasto impero coloniale. Molto importante, nella seconda metà del XVIII secolo, fu l’esperienza del dispotismo illuminato e del governo del marchese di Pombal.

Occupazione francese e dinastia Braganza

Durante l’era napoleonica, il Portogallo vide l’occupazione del suo territorio da parte dei francesi (1807-1811). La famiglia Braganza fuggì quindi in Brasile, promuovendone l’indipendenza nel 1822. Con il Congresso di Vienna, il paese fu restituito, ma sotto la reggenza inglese, ai Braganza, che tornarono solo nel 1821, nel contesto di un movimento rivoluzionario anti-britannico che portò all’istituzione di un regime costituzionale.

Seguì un lungo periodo di instabilità, dispute sulla successione al trono, agitazioni interne e stagnazione economica. Il Portogallo divenne infine una repubblica nel 1910 quando una rivoluzione depose l’ultimo sovrano Braganza.

Dalla monarchia alla repubblica: instabilità e dittatura

Antonio Oliveira Salazar

Dopo la sua partecipazione alla Prima Guerra Mondiale al fianco delle potenze dell’Intesa (Gran Bretagna, Francia, Russia), il Portogallo entrò in una nuova fase di instabilità. Nel 1926, un colpo di stato militare iniziò un lungo periodo di dittatura, dominato dal 1932 dalla figura di Antonio de Oliveira Salazar, che abolì i partiti e diede vita a uno stato di stampo fascista, corporativo e molto legato alle gerarchie della Chiesa cattolica, in molti aspetti simile al franchismo spagnolo. Salazar rimase al potere fino al 1968, in un contesto di persistente arretratezza economica e sociale. Ma la dittatura, seppur con alcune aperture moderate, sopravvisse fino al 1974 quando il 25 aprile 1974, una rivoluzione pacifica nota come Rivoluzione dei Garofani rovesciò il regime autoritario e spianò la strada alla democrazia.

Da allora, dopo un periodo di tensioni all’interno della stessa élite militare al potere, il paese ha acquisito una crescente stabilità, consolidando le istituzioni democratiche. Le elezioni del 1976 diedero la maggioranza al Partito Socialista di Mario Soares, che andò al governo.

Decolonizzazione e fine dell’Impero portoghese

Sono state pianificate importanti riforme democratiche. Nel 1975, il Portogallo ha concesso l’indipendenza ai suoi territori africani. Più di un milione di portoghesi africani hanno lasciato queste colonie. Nello stesso anno, l’Indonesia riuscì a conquistare Timor Est prima che fosse garantita l’indipendenza. Nel frattempo, le ex colonie africane, in particolare Angola e Mozambico, sono state teatro di guerre civili che sono durate quasi trent’anni. Con gli eventi del 1975-1976, è giunta la fine definitiva dell’impero portoghese, che ha avuto una durata di oltre cinque secoli. Negli anni successivi, i socialisti di Soares, che è diventato anche Presidente della Repubblica, hanno continuato a svolgere un ruolo decisivo nell’equilibrio politico del Portogallo, alternandosi o coalizzandosi con forze moderate e centriste, anche diverse volte al governo. Nel 1986, il Portogallo è entrato a far parte della Comunità Europea lasciando l’AELS. Nel 1999, Macao, grazie agli accordi stipulati con la Repubblica Popolare Cinese nel 1986, è tornata sotto la sovranità cinese. Nel 2002, sotto pressione portoghese, Timor Est ha ottenuto l’indipendenza. Attualmente il Portogallo fa parte dell’Unione Europea, essendo già membro della Comunità Economica Europea.

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